
UN LAVORO DELL’ISTITUTO SCIENTIFICO ITALIANO COLONNA VERTEBRALE (ISICO) EVIDENZIA COME IN CERTI CASI L’ATTIVITÀ NATATORIA POTREBBE PERSINO PEGGIORARE LA SITUAZIONE IN PAZIENTI AFFETTI DA SCOLIOSI
“Mi fa male il collo e ho l’unghia incarnita inoltre ho anche un po’ di scoliosi: vai a fare nuoto che ti fa bene e passerà tutto”. Una frase che, da più di vent’anni, si sente spesso nelle palestre e ahimè anche in alcuni studi medici. Negli ultimi anni però, grazie agli sforzi di alcuni ricercatori, tale convinzione sta iniziando a vacillare. Uno studio scientifico sviluppato dall’Istituto scientifico italiano colonna vertebrale (ISICO), intitolato “Swimming and Spinal Deformities: A Cross-Sectional Study”, presentato qualche anno fa all’ International Society for the Study of the Lumbar Spine a Chicago e pubblicato su “The Journal of Pediatrics” il 9 Dicembre del 2014, dimostra come l’attività natatoria, oltre a non essere la panacea di tutti i
mali, potrebbe in alcuni casi peggiorare la situazione in pazienti affetti da scoliosi.
Lo studio ha confrontato un gruppo di 112 nuotatori a livello agonistico (nuoto praticato 4-5 volte a settimana) con una popolazione scolastica, maschile e femminile, di 217 studenti di pari età, che pratica sport in maniera amatoriale o non lo pratica affatto. In entrambi i casi sono stati misurati i gibbi, la cifosi e la lordosi ed è stato fornito ai ragazzi un questionario per rilevare la presenza di mal di schiena.
I risultati sono stati sorprendenti per gli agonisti, ma anche per gli amatori: i nuotatori, soprattutto le femmine, presentavano delle asimmetrie del tronco più accentuate ed erano ipercifotici, di conseguenza con una frequenza maggiore di dorsi curvi e mal di schiena.
E’ accertato che dal punto di vista posturale, il nuoto induce un collasso della schiena e allena soprattutto la
muscolatura degli arti, essendo praticato in scarico, e non la schiena stessa. Quando si parla di agonismo poi, con carichi di lavoro di ore giornaliere il nuoto può addirittura indurre il mal di schiena. Per chi ha la scoliosi ormai si arriva a sconsigliare il nuoto, decisamente. Non c’è distinzione neanche tra i vari stili: la rana e il delfino possono aumentare il mal di schiena nei casi di spondilolistesi, nel caso cioè in cui le vertebre scivolino una sull’altra. Cosa fondamentale e da chiarire è che se si pratica il nuoto a livello amatoriale, e quindi come qualsiasi altro sport un paio di volte a settimana, non crea problemi.
Un altro mito che viene sfatato da altre ricerche, parallele e connesse a questa, condotte da Isico è che gli sport asimmetrici come il tennis inducano o peggiorino la scoliosi. Anche questa è un’affermazione non vera. La correlazione che c’è fra sport e mal di schiena è la quantità, e interessa sia chi ne fa troppo sia chi ne pratica troppo poco. L’ideale sarebbe, per i soggetti scoliotici, scegliere uno sport che venga praticato a livello amatoriale e che soprattutto venga praticato con gioia ed entusiasmo in quanto l’attività sportiva produce solo degli effetti positivi in chi la pratica, tenendo presente che attività molto mobilitanti della colonna (ginnastica artistica e ritmica, ad esempio) ci mettono più a rischio, soprattutto in casi di predisposizione naturale, mentre sport in carico (come la corsa) contribuiscono a rinforzarla perché ci costringono a vincere la forza di gravità. Per concludere da questo interessantissimo studio si evince come il nuoto non cura la scoliosi, non è una terapia specifica per la scoliosi, anzi in molti casi può rivelarsi negativo e rischia di indurre il mal di schiena.